Nato tra le vigne dei miei nonni, Antonio conferitore di uve e Guerrino vignaiolo, maturo il sogno di avere un’azienda agricola all’età di 15 anni. E’ il 1995: ogni giorno torno a casa dalla scuola agraria di Bassano del Grappa in autobus, osservo i miei paesaggi dal finestrino e sogno, gioco con la fantasia. Crescendo imparo a conoscere il mondo e pian piano capisco da che parte stare.
Mi laureo in Scienze Sociologiche a Padova, svolgendo nel frattempo molti lavori, spesso legati al verde e all’agricoltura. Negli anni della mia formazione mi spendo per i diritti e contro l’oppressione, ma soprattutto per la difesa dell’ambiente. Affascinato dal modo di vedere degli zapatisti nel sud est messicano, faccio mie le loro considerazioni e capisco che il mio scopo è quello di creare una crepa nel muro del mondo malato in cui vivo, una delle tante crepe che unendosi possano farlo cadere.
La terra appartiene a chi la lavora, viviamo in un mondo fatto di altri mondi, bisogna camminare domandando…
Ed è così che prende forma il mio sogno. Nel gennaio 2012 apro la mia azienda con l’aiuto e il perenne sostegno di papà Gianfranco e mamma Graziella. Da subito intuisco che il modo di fare viticoltura convenzionale non mi appartiene: sia per quanto riguarda la coltivazione e la vinificazione, sia per le scelte dei vitigni da coltivare. Ho la fortuna di prendere in gestione un vigneto molto vecchio composto da vitigni autoctoni e do il via al progetto “Rarefratte”. Mi informo, ascolto le storie dei vecchi
contadini breganzesi e inizio il recupero delle antiche varietà di vigne coltivate nel territorio dell’altovicentino. Scopro che alcune di queste rischiano l’estinzione e con esse rischiano di scomparire anche gusti e profumi antichi. Con molta pazienza e sguardo attento giro tra orti, giardini e piccoli filari per selezionare le varietà; propagarle e realizzare dei vigneti.
Nel frattempo inizio micro vinificazioni in purezza di queste varietà per capirne le caratteristiche. Giro per Italia, Francia e Spagna a visitare le più svariate zone viticole che mi arricchiscono di spunti e intuizioni. Mi confronto e ho la fortuna di conoscere persone straordinarie a cui devo molto e che ringrazio perché questo sogno, fatto assieme a loro, ha preso forma. Enrico Azzolin dell’osteria La Ciacola, in particolare, senza il quale tutto questo non si sarebbe realizzato.
In questo percorso incontro l’amore, si chiama Arianna e ha gli occhi pieni di vita; mi accompagna e arricchisce in maniera determinante l’azienda.
Nel 2018 arriva la costruzione della cantina attraverso il restauro di un ricovero macchine e attrezzi agricoli e, finalmente, si parte con i primi vini.
Sei, sette anni per arrivare alla realizzazione di Rarefratte con il camminare domandando sempre al passo del più lento e l’artigianalità del saper aspettare!