BIOTIPI RECUPERATI
Gruaja
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GRUAJA: uva a bacca rossa con grappoli grandi che presentano acinellatura di vario genere, le quali non arrivano mai a maturazione; infatti gruaja deriva da cruda proprio perle caratteristiche dell’acinellatura; viene descritta dall’ Acanti nel 1700; si presta ad interessanti vinificazioni in bianco;
Pedevenda
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PEDEVENDA: uva a bacca bianca con grappoli di grandi dimensioni, piramidali e mediamente compatti, l’acino rotondo con buccia di colore verde giallastro dal sapore acidulo; anch’essa descritta dall’Acanti, veniva spesso usata per fare vini frizzanti; il nome deriva probabilmente dalla zona di provenienza, ai piedi del monte Venda sui colli euganei;
Groppella di Breganze
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GROPPELLA DI BREGANZE: uva a bacca rossa con grappoli medio piccoli molto compatti. Le prime descrizioni di quest’uva risalgono agli scritti di Zambenedetti e di Acanti, nel Settecento (si potrebbe inserire l’immagine della pagina di riferimento o la citazione del testo, già che viene citato) Quest’uva differisce dalle altre uve groppello e sembra corrispondere alla pignola della Valtellina, parente comunque del nebbiolo; nel 1963 veniva definita da Milani tra le uve più pregiate del comprensorio di Breganze;
Marzemina Bianca (Sciampagna)
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SCIAMPAGNA (MARZEMINA BIANCA): uva a bacca bianca, acino piccolo con la buccia spessa di colore giallo oro, il grappolo è allungato, spesso alato e compatto; viene comunemente chiamata sciampagna perché da essa si otteneva un vino frizzante rifermentato; l’Agostinetti la segnala nel 1600 tra i vigneti maggiormente diffusi in tutto il veneto;
Vespaiola
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VESPAIOLA: l’autoctona breganzese per eccellenza è un’uva a bacca bianca con grappolo medio piccolo compatto con un’unica ala molto evidente, buccia spessa di colore verde che diventa dorato in piena maturazione con gusto molto acidulo; viene chiamata così perché probabilmente attira le vespe; l’Acanti la descrive nel 1700 ma nel complesso se ne hanno poche notizie storiche.
Glera lunga (ottocai)
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OTTOCAI (GLERA LUNGA): uva a bacca bianca con grappolo medio piramidale, mediamente spargolo, acino ellittico con buccia spessa di colore giallo; viene descritto nel 1887 come molto diffuso tra i colli vicentini e trevigiani in periodo prefilossera; chiamato anche tocai nostrano, l’8cai deriva da 8 tralci perché molto vigoroso; spesso veniva usato con la vespaiola e la pedevenda per fare il passito di Breganze, il Torcolato;